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Bambini italiani scelgono di fare la prima elementare in Slovenia. Effetto Gelmini?

 |  Redazione Sconfini

 

Un po' per questioni logistiche, un po' perché nella mentalità collettiva i confini stanno veramente cadendo e un po' perché il Decreto Gelmini proprio non convince moltissime famiglie italiane, tant'è vero che in alcune realtà di posizionate sul confine tra Italia e Slovenia è iniziato un piccolo ma significativo fuggi fuggi verso le scuole elementari oltre confine.

capodistria, comune, scuola, confine, mitteleuropaL'episodio può sembrare curioso, ma non è difficile additare la colpa di questo piccolo "esodo" all'incertezza, ai tagli e alle difficoltà imposte alla scuola di primo grado dalla contestatissima riforma Gelmini.

La storia che vi raccontiamo si svolge a Muggia, un comune in provincia di Trieste, praticamente a ridosso del confine con la Slovenia. Sulla fascia carsica che abbraccia il capoluogo del Friuli Venezia Giulia, bisogna premetterlo, esiste un regime di bilinguismo sia al di qua, che al di là del confine. Nelle scuole poste in questo territorio le materie si insegnano o in italiano o in sloveno, ma quasi ovunque si insegna a parte anche l'altra lingua.

Ebbene, a poche centinaia di metri dall'ex confine di Chiampore (la Slovenia è entrata nell'UE il 1° gennaio 2008 e quindi non ci sono più i confini) ben 7 dei 14 nuovi iscritti alla prossima prima elementare risiedono in Italia! Forse, si diceva, è una questione logistica, ma seppure esistesse già prima la possibilità di frequentare scuole slovene, ciò non è mai successo. L'altra metà di questa nuova prima elementare che merita il premio di classe più europea dell'Unione, è composta da bambini della minoranza italiana residenti nel paese istriano e nei suoi dintorni. La scuola Vergerio - questo il nome della scuola slovena di lingua italiana di Crevatini - segue un programma del tutto simile a quello italiano e questo è stato un altro elemento che ha motivato la scelta dei genitori.

In ogni caso, qualunque sia il motivo di questa fuga dall'Italia, non si può far finta che la cultura italiana non sia in crisi. Fino a oggi a scappare da un paese inospitale verso i "cervelli", come l'Italia, erano i laureati. Ora gli italiani stanno iniziando ad abbandonare il proprio paese appena finito l'asilo.

Brutto segno.


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