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10 motivi per non votare il Pd

 |  Redazione Sconfini

Circolano sul web in questa settimana cruciale struggenti elencazioni sui motivi che dovrebbero spingere gli elettori indecisi (sempre meno) a scegliere questo o quel partito.

I più fantasiosi in questo campo sono gli influencer del Pd+Sel, la coalizione che da strafavorita è stato presto derubricata in rassemblement che potrà al massimo pareggiare.

Come spesso accade cambiamo prospettiva proponendo invece un decalogo di motivi inoppugnabili che possano spingere l'elettore più selettivo a non votare in particolare per il Partito Democratico. L'elenco naturalmente non vuole assolutamente essere un invito a votare l'altra parte della barricata, quella del leghismo berlusconismo, per il quale non basterebbe neppure l'edizione integrale della Treccani per riassumere tutte le nefandezze compiute sulla schiena degli italiani.

1) E' indiscutibile che l'Italia è ridotta alla fame per colpa di Berlusconi e dei suoi guitti e per colpa delle politiche da strozzinaggio imposte dalla troika al servetto Monti. Ma chi avrebbe dovuto sorvegliare e difendere i redditi bassi e il ceto medio? I lavoratori e gli studenti? I pensionati e gli esodati? Almeno in teoria il Pd. Che invece si è sempre girato dall'altra parte facendo orecchie da mercante, si è sempre prodigato nell'arte dell'inciucio o addirittura ha votato (da novembre 2011 a gennaio 2013) ogni proposta montiana.

2) Berlusconi non aveva titoli neanche per candidarsi fin dal 1994 a causa delle concessioni televisive che facevano capo alle sue società. Ebbene, chi pensate che abbia permesso di fare strame di questa semplice regola? Il nonno del Pd, ovvero il Pds (poi Ds, poi Pd) per stessa ammissione di un suo importante esponente, Luciano Violante nel 2003. Che si vantava pure di aver contribuito a moltiplicare il fatturato Mediaset di 25 volte!

3) Nel settembre 2009 Tremonti alla disperata caccia di soldi per evitare il default varò per la gioia di Berlusconi, la mafia e il popolo degli evasori (e, lo si è saputo dopo, i banchieri ladri del Monte dei Paschi di Siena) lo scudo fiscale. Una vergogna apocalittica sulla quale pendeva la pregiudiziale di incostituzionalità posta dall'Idv. Grazie alle assenze strategiche soprattutto del Pd (ma anche dell'Udc) lo scudo fiscale passò. Tra gli assenti? Il premier in pectore Bersani e il sempre lungimirante D'Alema. Il governo Berlusconi ci successivamente ci mise sopra la fiducia. Se invece di cazzeggiare questi spalloni del Pd fossero stati sul posto di lavoro il Cavaliere sarebbe caduto molto prima di fare gli irreparabili danni che noi e i nostri figli pagheremo per i prossimi 5 lustri.

4) In caso di pareggio al Senato Bersani stringerà un'alleanza con Monti, Fini e Casini pur di governare. I risultati sono già davanti agli occhi di tutti. Tasse a tutto spiano, produzione industriale in picchiata, Pil sempre più giù, aumenti su ogni tipo di tariffa, disoccupazione da terzo mondo.

5) In caso di vittoria (ma anche di pareggio) D'Alema sarà sicuramente ministro. Il fatto che non si sia più fatto ricandidare è solo una balla per allocchi.

6) Sono fermamente convinti nella politica di austerity per poveracci e di caviale e champagne per loro: non si spiegherebbe altrimenti il loro entusiastico voto a favore del Mes e l'assenza di qualsivoglia politica di taglio ai costi della politica, all'abolizione delle provincie, alla rinuncia dei rimborsi elettorali, benefit e prebende ai parlamentari.

7) Sulla scorta dei bombardamenti nei Balcani voluti dall'allora governo D'Alema, quelli del Pd sostengono imperterriti le inutili, costose, violente e incostituzionali guerre di occupazione così come l'acquisto di sommergibili tedeschi e di caccia bombardieri d'attacco (bollati come bidoni da molto ex compratori) F-35.

8) Favorevoli al Tav (22 miliardi solo di costi vivi), considerata dannosa e inutile dalla totalità degli studi scientifici possibili, quelli del Pd non mollano l'osso. Ci sarà lo zampino delle Coop rosse che hanno avuto diversi appalti per questa voce di spesa?

9) Monte dei Paschi di Siena. I banchieri più pasticcioni al mondo (al netto dei barbari leghisti con la Credieuronord, banca padana fallita in pochi mesi) scelti e sostenuti dal Pd in sede locale e nazionale hanno rubato e causato un buco di almeno 21 miliardi di euro alla banca più vecchia del mondo, che aveva resistito all'Inquisizione, ai moti risorgimentali, alla dominazione spagnola e a quella austriaca, all'onda lunga della rivoluzione francese, all'Illuminismo, alla rivoluzione industriale, a Napoleone, alle guerre d'indipendenza, a due guerre mondiali, a Mussolini, a Craxi e a Berlusconi.

10) Prima dell'esito del referendum della primavera 2012, il Pd non si è opposto alla reintroduzione del nucleare in Italia e alla privatizzazione dei servizi idrici.

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