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All'orizzonte già si scorge la nuova Dc versione oggi le comiche

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Ottime notizie per i protagonisti dell'inciucio nazionale: i tre principali partiti sono esplosi o stanno esplodendo.

Nel Pd, tra i 300mila residuali iscritti al partito (160mila in meno del 2009) di cui una larga parte si è fatto comprare la tessera dal capobastone di zona che ricatterà come da prassi il futuro neo-segretario, ha prevalso Matteo Renzi. Già discepolo di De Mita, il cosiddetto sindaco di Firenze è tra i primi cittadini più assenteisti d'Italia nonché un futuro pensionato d'oro dal momento che ai versamenti Inps da dirigente dell'azienda di famiglia li versiamo tutti noi. In pratica la dimostrazione che il berlusconismo si è insediato così radicalmente anche a sinistra da portare sugli scudi un novello tele-imbonitore abile a preparare una confezione senza contenuto. Ha sbaragliato Cuperlo, sostenuto da D'Alema, il che è tutto dire. Lo stratega pugliese perde per interposta persona un'altra battaglia elettorale ma chissà perché resta un elemento di spicco del politburo democrat. Mah. Con il 10% arriva Civati, il grillino mancato, quello che copia il programma e le mozioni del M5S facendo credere alla gente che anche nel Pd ci sia vita razionale. Anche lui parteciperà alle primarie (2 euro per i non iscritti che hanno già pagato in antiicipo) con il chiaro intento di perderle.

Dopo la vittoria di Renzi, o comunque dopo le europee della prossima primavera, il partito si spaccherà. L'ala sinistra del berlusconismo dalemiano romperà con l'ala cattocentrista di Renzi (ma anche di Letta) che a sua volta tenterà improbabili mediazioni con l'ala mafiocentrista di Cesa, Cuffaro e Casini, quella banchiericentrica di Monti e quella diversamenteberlusconiancentrista di Alfano. Una rimpatriata delle anime belle della fu Democrazia Cristiana degna delle comiche.

Sinistra Oncologia e Libertà grazie alla telefonata di Vendola tornerà ad avere percentuali da prefisso telefonico il tutto a vantaggio dei yuppies de sinistra marchiati D'Alema che potrà continuare a dettar legge nel suo orticello anche se privato del decadente alter ego Silvio.

Berlusconi infatti sarà ad Antigua per sfuggire alla galera ma anche a falchi, falchetti, elefanti, pitonesse, colombe, pappagalli e alla variegata fauna che lo perseguita dal '94 e che si spartirà i brandelli dei rimborsi elettorali di un partito che inspiegabilmente continua a raccogliere un robusto consenso.

Il problema, come sempre, sarà di chi resterà.

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