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Cristian Newman

Sabrina Salerno: ritorno al successo con i mitici anni ’80

 |  redazionehelp

Il sorriso è sempre affascinante. La carica d’energia è al massimo. La bellezza è intatta come quella di una volta.Sembra che il tempo si sia fermato per Sabrina Salerno, che superati i quarant’anni, dopo un lungo periodo lontano dalle scene musicali e televisive, ha deciso di rituffarsi nel mondo dello spettacolo da vera protagonista.

Popolare icona sexy della disco dance anni Ottanta – quelli della New Wave inglese firmata Duran Duran e Spandau Ballet, delle “sfitinzie arrapation” del “Drive In” e dei paninari col piumino Moncler, il cinturone El Charro e gli stivaletti Timberland – la cantante e showgirl genovese fu scoperta da Claudio Cecchetto, storico talent scout che lanciò artisti del calibro di Fiorello, Jovanotti, Sandy Marton, Gerry Scotti, Amadeus, Tracy Spencer e Max Pezzali.
Dopo il travolgente successo iniziale, grazie al quale vendette oltre 25 milioni di dischi in tutto il mondo e scalò le vette delle classifiche europee con i brani “Boys”, “Sexy Girl” e “Like a Yoyo”, Sabrina Salerno dovette reinventarsi una carriera negli anni Novanta, prima con alcune brevi esperienze teatrali e poi con qualche apparizione al cinema. Un momento professionale difficile a cui seguì un distacco quasi totale da telecamere e palcoscenico. Un periodo di riflessione per dedicarsi ad altro, soprattutto alla famiglia, cambiando completamente vita.
Da alcuni mesi la showgirl ligure è però tornata prepotentemente in pista, in veste di conduttrice del varietà “Mitici ’80” su Italia 1 e come cantante, assieme all’ex “rivale” – o almeno così scrivevano i giornali dell’epoca – Samantha Fox con cui duetta nel singolo “Call Me”, storica hit dei Blondie. E fra i numerosi impegni in agenda, anche la partecipazione a “80 Festival”, rassegna canora estiva griffata Radio Company e Radio 80, che ha scorrazzato per tutto il Nord-Est partendo a luglio proprio da Trieste.
Il suo ritorno alla ribalta televisiva e musicale arriva dopo alcuni anni di pausa, nei quali si era allontanata dal mondo dello spettacolo. Cos’era successo?
“Fermarmi – racconta la showgirl – era stata una mia scelta. Prima di tutto ho avuto un bambino, che oggi ha 6 anni, e ho voluto dare la precedenza alla mia famiglia. In secondo luogo non credevo in nessuno dei progetti che mi venivano presentati. Poi all’improvviso, come capita spesso nella vita, sono arrivate le proposte giuste. Quando mi ha chiamato Mario Giordano, direttore di News Mediaset, ho capito che il progetto “Mitici ’80” su Italia 1 era importante e mi piaceva. Trovo che dandomi la conduzione del programma sia Giordano che Giovanni Toti, direttore di Studio Aperto, mi abbiano offerto una gran bella chance di lavorare al meglio delle mie capacità, potendo essere davvero me stessa. Non posso che ritenermi soddisfatta di questa esperienza televisiva”.
E poi, per quanto riguarda la musica, c’è stato il grande successo di “Call Me” con Samantha Fox…
“Anche in questo caso è un progetto che ho voluto tantissimo e ho prodotto assieme a lei, senza alcun vincolo da parte di nessuno. Con il rifacimento di questa hit dei Blondie abbiamo scommesso a nostro rischio e pericolo, ma i risultati ci hanno dato ragione: siamo stati in vetta alla classifica italiana dei singoli più venduti e nelle prime posizioni in Europa su iTunes”.
Tornando agli anni passati, è vero che ha rinunciato a diverse offerte di lavoro?
“Assolutamente sì, ma apparire tanto per apparire, sperando così di restare famosi, alla fine non porta a nulla. Negli anni Ottanta gli artisti sapevano gestire la loro immagine, anche se le nostre canzoni erano definite “usa e getta” e ci criticavano tutti. La realtà è che comunque abbiamo venduto milioni di dischi sia in Italia che all’estero e, per quanto mi riguarda, addirittura in Inghilterra, Paese difficilissimo da “conquistare” musicalmente parlando”.
E se ancora oggi avete successo, anche tra le giovani generazioni, significa che dopo tutto non eravate artisti così scarsi…
“Diciamo che gli anni Ottanta sono stati in generale un periodo felice della musica, ma nello stesso tempo ci hanno buttato pure tantissimo fango addosso. Ricordo che “Boys” o “Sexy Girl” erano considerate delle pessime canzoni dai cosiddetti critici. Quegli stessi critici che oggi, quando mi vedono, mi osannano dicendomi che sono un’icona. Penso che quando una canzone resiste per due decenni non può essere definita “usa e getta”. Anche perché come dice il mio produttore discografico Giorgio Moroder, che non è certo l’ultimo arrivato, è più difficile fare una canzone che tutti possono canticchiare che realizzare un brano sofisticato che poi nessuno ricorda. Insomma, quando si riesce a far cantare la gente vuol dire che quel prodotto non era proprio da buttare via”.
È vero che il videoclip di “Boys”, brano che fra il 1986 e il 1987 spopolò di tutta Europa, venne girato a Trieste?
“No, è falso. Il video fu girato a Jesolo. Ma ce ne sono tante di queste leggende in giro. Pensi che a Radio Deejay erano convinti che “Boys” fosse stato girato all’Aquafan di Riccione… A Trieste comunque, una città davvero splendida, ci sono stata varie volte. Qui, tra l’altro, feci il mio esordio al Festivalbar nel 1986. Un esordio che mi portò, appena salita sul palco, a fare un volo pazzesco con successivo boato del pubblico. Non mi avevano avvisato delle uova lanciate prima alla Bertè e così appena entrai in scena per cantare “Sexy Girl” scivolai, facendo un capitombolo davanti a migliaia di persone. Resterà un ricordo indelebile, come lo fu allora per il mio fondoschiena… (sorride, ndr)”.
Dopo la partecipazione a “80 Festival” e la conduzione del programma “Mitici ’80” su Italia 1, cosa bolle in pentola nel futuro di Sabrina Salerno?
“Mi dedicherò alla promozione europea di “Call Me” assieme a Samantha Fox. Inoltre sto già lavorando su un album di inediti che spero di terminare a fine anno. Poi ci sono in ballo altri progetti televisivi, che però devo ancora valutare. Per scaramanzia preferisco non parlarne. Incrociamo le dita e stiamo un po’ a vedere”.
Claudio Bisiani


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